A prima vista può sembrare che fare il giurato sia un compito facile e divertente, ma non sempre è così. Ci si trova spesso in situazioni scomode (e non parlo delle sedie, che per fortuna nella maggior parte dei casi sono imbottite), ma mi riferisco a quelle più scottanti ovvero di dover votare tante immagini, in poco tempo e con professionalità.
Nel nostro piccolo ogni anno organizziamo un fotocampionto interno e ogni anno cerchiamo di migliorare la parte di votazione e commento delle foto. La formula di quest'anno prevede la presenza di un giudice interno e di uno esterno.
Ai giurati il compito di valutare le immagini in sole 3 visioni: la prima senza voto, la seconda assegnandolo e infine la terza per rivederlo se necessario. Ora può sembrare che il tempo a disposizione sia tanto, ma in realtà così non è.
I giurati si trovano a dover decidere nell'ordine:
- La foto è in tema?
- Il messaggio è originale?
- Suscita emozioni?
- Come si rapporta con le altre?
- Si ferisce l'amor proprio di qualche partecipante - e se questo per il giudice esterno è un problema minore, per il giudice interno è invece un vero e proprio grattacapo, nessuno di noi fa il giurato come professione e non è sempre facile soppesare ogni singola parola che permetta di esprimere le proprie obiezioni senza risultare ferente;
- Ci si accorge - spontaneamente o dopo un confronto con gli altri soci - di aver valutato erroneamente una foto. Ecco questo è il momento più brutto in cui il giudice si trova solo e senza difese se non quella di testimoniare l'imperfezione umana;