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Mirko Boscolo, dalla fotografia alla vela passando per Antigua

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Una serata diversa al circolo con Mirko Boscolo grande fotografo jazz e velista eccelso.

Mercoledi 4 ottobre è venuto a trovarci un fotografo molto particolare o forse dobbiamo dire un velista. Quando all’inizio della serata gli abbiamo chiesto cosa si sente lui ci ha detto che il fotografo lo ha fatto per poco tempo, una quindicina d’anni, per poi passare alla vela dove ha raggiunto grandi risulti facendo lo skipper su barche prestigiose e effettuando 10 volte la traversata atlantica.

Capiamo subito che sarà una serata diversa ricca di storie di vita ed aneddoti andando oltre il solo vissuto fotografico

Ma innanzitutto ricordiamo quello che Mirko ha fatto nel mondo della fotografia anche se in un periodo abbastanza breve. I suoi successi riguardano soprattutto il mondo del jazz in cui si è reso protagonista come fotografo negli anni ‘80 e ‘90 realizzando innumerevoli copertine di dischi e pubblicazioni su riviste specializzate.

Mirko, che all’inizio appare timido, poi si lascia andare e racconta con grande passione come ha iniziato grazie soprattutto alla stima che gli attribuisce Arrigo Polillo che all’epoca era uno dei più noti critici musicali e direttore di Musica Jazz, tuttora la più importante rivista di settore. Mirko ci racconta come già a quei tempi amava raccontare il modo della musica ritraendo i protagonisti non sul palco, come faceva la maggioranza dei fotografi, ma nel back stage, in albergo, in studio cogliendo momenti intimi e raccolti.

Il nostro ospite ci racconta come bambino ascoltasse il suono del mare e del vento e questo sound lo ispirerà, da adulto, ad occuparsi di musica e di arte per poi, esaurita la febbre creativa, trovare nella vita dello skipper la sua dimensione ideale.

Di lui scriveva Arrigo Polillo: “Chi frequenta i concerti di jazz vede Boscolo, immancabilmente, al lavoro a due passi dal palcoscenico; spesso lo vede poi infilarsi nei camerini dove i musicisti si riposano o si preparano per il concerto: li sono più “se stessi”, ed è questo che a Boscolo sopratutto interessa

A lungo si dilunga nel raccontarci su quanto sia importante instaurare un rapporto con chi si fotografa, a volte ciò non accade come quella volta che con Archie Sheep irritato per averlo trasportato sulla sua umile e scomoda 500 e per avergli fatto ascoltare un brano di Monk che non era di Monk.

Dopo averci fatto vedere alcuni sui scatti dell’epoca, in cui si vede la sua grande abilità di ritrattista, Mirko non può trattenersi da raccontare la sua vita avventurosa da velista intrapresa ad Antigua dove ha vissuto per parecchi anni. Tanti sono gli aneddoti relativi alle innumerevoli traversate e storie vissute a bordo.

Molto curioso è l’aneddoto relativo all’unico matrimonio fotografato da Mirko, quello di Alberto Radius in cui viene coinvolto, suo malgrado, a ritrarre un festa a cui partecipano nomi illusitri (Celentano, Caterina Caselli, Lucio Battisti e tanti altri). Sentendosi a disagio e imbarazzato realizza foto molto deregolamentate scattando quasi a caso che lasciano perplesso il committente alla consegna. Se la cava sparando un prezzo molto alto che convince Radius che si tratta di foto artistiche.

Infine Mirko, sempre molto modesto, ci svela che non ha proprio smesso di fare il fotografo, ha infatti in mente due progetti relativi alla Puglia dove ora vive in un trullo: uno relativo alla xilella, che massacra gli ulivi, e l’altro relativo al contrasto tra bellezze architettoniche e degrado.

La serata si conclude con la visita guidata alla mostra esposta nella nostra galleria che sarà visitabile tutte le serate in cui in circolo è aperto per un mese. I soci si intrattengono a lungo con Mirko e la serata continua ancora a lungo tra aneddoti e spiegazioni sulle foto esposte che sono principalmente ritratti fatti in studio negli anni ‘80.

testo di Carlo Mogavero (foto di Carlo Mogavero e Mirko Boscolo)