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Chaberton

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"Un vincente trova sempre una strada, un perdente trova sempre una scusa".

Frase trovata in un post dell'associazione Monte Chaberton

Non temo smentita di nessun genere nell'affermare che il mese di Giugno è stato il più caldo degli ultimi quasi 50 anni.

Situazione meteorologica a parte (che pure ha contribuito a rendere tutto più faticoso), mi riferisco alle attività che hanno visto protagonista il nostro circolo. In questo caso, siamo stati chiamati a raccontare con le nostre immagini un pezzo di storia. La storia è quella della battaglia delle Alpi del 1940, tra Francesi e Piemontesi, dove gli Artiglieri Italiani persero la vita per difendere i confini Italici.

Manifestazione, ormai diventata un appuntamento fisso, molto importante per ricordare il sacrifico dei nostri valorosi soldati. Commemorazione voluta fortemente dall'associazione Monte Chaberton - 515 Batteria Guardia alla Frontiera, coinvolge i militari e civili Francesi.

Una volta in quota 3131 mt , dove si trova la fortezza, inizia il ricordo presentando le due compagini militari, e il cappellano militare celebra la messa in ricordo delle vittime. Il momento più toccante e coinvolgente è stato quando è stato suonato il nostro inno nazionale, seguito da quello francese con fumogeni dei colori nazionali. Vi assicuro che in quel contesto era palpabile la commozione in tutti noi, un nodo alla gola ci stringeva, e strozzandoci le parole e con fatica si riusciva a seguire il canto.

La storia la scrivono i protagonisti, e la raccontano i testimoni, con parole scritte e con immagini. Difatti "la storia la racconta la storia", passatemi questo assist, ecco perché siamo stati scelti come gruppo fotografico per testimoniare l'evento, in quanto gruppo storico nel panorama fotografico piemontese.

In queste occasioni, come in quelle delle scorse settimane, il circolo ad iniziare dal direttivo fino ai soci, che da protagonisti hanno partecipato con impegno sia fisico che di tempo, sanno tenere alto il buon nome della Mole.

A proposito di dispendio fisico, domenica alcuni di noi si sono immolati, in particolare il trio detto ...dei "cadetti " o per meglio dire dei "cadenti" nella persona di Marcello, Roberto e in parte il sottoscritto che, cadendo appunto sul ghiaccio, hanno lasciato parte del corpo sullo Chaberton. Visibili ancora i segni sulla pelle, quale inequivocabile testimonianza, una forma di ricordo , come chi si porta una medaglietta da una qualsiasi manifestazione.

Si è apprezzato molto lo spirito di collaborazione dei soci partecipanti nelle tre manifestazioni di questo mese. Il gruppo riesce a dare il meglio di se, quando è chiamato a svolgere compiti importanti e sfide sempre più impegnative. Non sono certo mancati i momenti di incomprensione, di nervosismo, di scazzo (scusate il termine, ma rende l'idea) superati sempre brillantemente.

Grazie a tutti i soci, al direttivo, al Vice Presidente e al Presidente per lo sforzo dell'organizzazione e cosa ancora più complessa, farsi portavoce e garanti, davanti a coloro che ci affidano tale compito. E come dicono i super eroi: Alla prossima avventura!!!

(Testo di Antonio Di Napoli e foto di Antonio Di Napoli e Riccardo Rebora)