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Umberto Mosca: il cinema e la fotografia

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Una lectio magistralis di Umberto Mosca sul cinema e la fotografia

Una serata differente dal solito, di alto approfondimento culturale, su un tema attiguo agli interessi del nostro circolo: il cinema come espressione del lavoro del direttore della fotografia.

Ospite, e autore di una vera e propria lectio magistralis, il professor Umberto Mosca, storico del cinema, critico cinematografico, giornalista e scrittore, insegnante presso il Dipartimento di Management dell'Università di Torino.

Nonostante la serata si prospetti impegnativa, e necessiti di una grande attenzione e concentrazione, la sala è completamente esaurita.

Come preannunciato ai soci, a cui era stata consigliata la preventiva visione a casa, la lezione prende spunto dalla visione del noto film “In the Mood for Love”. Conosciuto anche con il titolo originale cantonese Faa yeung nin wa, il film è ispirato al romanzo breve Un incontro di Liu Yichang. La regia del film è di Wong Kar-wai e la fotografia di Christopher Doyle, maestro assoluto nel suo campo. Il film, già candidato alla Palma d’oro a Cannes nel 2000, ha ricevuto, in tale occasione, il premio tecnico della giuria per la fotografia.

Il professor Mosca imposta la presentazione basandosi su sequenze del film che ci fa vedere, descrivendo le caratteristiche tecniche delle composizioni, dei movimenti di macchina e dell’uso dello slow motion. Capiamo, anche se la maggior parte dei presenti possiede una diversa competenza dell’immagine, quanto sia fondamentale il peso del direttore della fotografia in un film. Il suo ruolo varia a seconda del rapporto con il regista e va dallimpostazione delle luci, alla scelta delle profondità di campo, fino alla disposizione delle scenografie. In alcuni casi tale ruolo supera quello del regista nel raggiungimento del risultato finale.

Alla luce di tutto ciò risulta chiaro, durante la visione delle clip, come il film sia soprattutto una grande opera estetica con una grande coerenza ed armonia nelle inquadrature, nei colori e nelle ambientazioni.

In una delle sequenze, che vede i due protagonisti a confronto ad un tavolo uno di fronte all’altra, Mosca ci spiega come il ruolo dei primi piani, dei particolari e dell’alternarsi delle soggettive raccontino la storia in maniera unica e originale.

Il professore aveva preannunciato una breve lezione ma si finisce dopo due ore di approfondimento: tutti arricchiti dalle conoscenze acquisite, senza dimenticare, infine, che lo stesso Doyle ricevette anche al nostro Torino Film Festival nel 2016 Il “Gran Premio Torino”.

(testo di Carlo Mogavero e Ezio Genitoni, foto di carlo Mogavero)